La storia del nostro territorio è piena di storie giudicate dall’Autorità giudiziaria dell’epoca, avente come parti persone umili che però non si sono arrese nell’ottenere giustizia.
Queste vicende sono spesso finite nel dimenticatoio, ma (grazie soprattutto al merito di pazienti storici) succede che qualcuna di queste riesce a tornare alla luce.
Questa è una di quelle.
I fatti che vengono qui raccontati furono giudicati dalla Regia Pretura di Lugo alla fine del XIX Secolo, e precisamente, nel 1897.
Rita B., contadina di Villanova di Bagnacavallo, si innamora di Achille M., e tra i due nasce l’amore (o almeno, così pensava Rita).
Succede che a seguito di questa relazione la nostra protagonista rimane incinta, e che Achille, dopo averle promesso di riconoscere il figlio e di sposarla, torna sui suoi passi e addirittura le offre la somma di due Lire per recarsi dal medico per abortire.
Ella, sentendosi ferita e tradita, non si reca dal medico ed anzi pretende che Achille riconosca il figlio che ha in grembo.
Egli si rifiuta ed anzi, sostiene di non essere il padre del futuro nascituro.
Purtroppo, il figlio muore poco dopo il parto, lasciando Rita della disperazione più totale.
Ma ormai nel paese Achille viene soprannominato “quello che ha messo incinta Rita” e questa ignominia lo rende cieco di rabbia contro la donna.
La conclusione (momentanea) della vicenda si consuma quanto Achille spinge Rita facendola precipitare dal ponte sopra un fosso, procurandole una brutta e dolorosa ferita al braccio.
Dalla denuncia sporta da Rita scaturisce il processo penale celebrato col rito della direttissima un mese dopo i fatti, e grazie anche alla testimonianze dei presenti, Achille viene condannato alla pena di dieci giorni di reclusione, scontati a Bagnacavallo, probabilmente presso la Torre Civica dove pochi anni prima era stato rinchiuso Stefano Pelloni detto il Passatore, oltre al risarcimento per danni materiali e morali (“da liquidarsi in separata sede”) nei confronti di Rita, costituitasi parte civile.

Ciò che ne conseguì dopo la liberazione di Achille è un’altra storia che vede Rita imputata avanti la Corte di Assise di Ravenna, ben raccontata nella bellissima opera di Saturno Carnoli e Guido Pasi dal titolo “La forza e il destino della Rita Barbieri” ed. Moderna, che si raccomanda con vivo sentimento, e dalla quale è stato estratto queste breve racconto.
Avv. Andrea Valentinotti